Gay & Bisex
Sanremo
di Marcus95
05.02.2022 |
15.683 |
10
"Mi sputo sulla mano e la passo sul suo buco già bello aperto..."
SANREMOLa città di Sanremo è sempre così bella e non posso non guardare fuori dal finestrino quanto la macchina entra dentro alla città dei fiori. C’è già molta gente per strada per via del Festival della Canzone Italiana. Io sorrido nel vedere la città colma di gente venuta da tutte le parti d’Italia per assistere a questo Festival che unisce l’Italia una volta all’anno.
Vicino a me il mio ragazzo mi tiene la mano. Il mio cuore batte velocissimo, sia per la mia presenza in questa città così famosa ma sia per lo sguardo del mio fidanzato che non mi ha mai abbandonato. Lui è una persona speciale con i suoi capelli sempre spettinanti e il suo sguardo innocente, come un cucciolotto. Lui mi da sempre la forza di andare avanti, lui è la persona che mi fa rimanere con i piedi per terra nonostante quel po’ di fama che sto avendo per le mie canzoni che molto spesso dedico a lui ma nessuno lo sa.
Lui è il mio centro di gravità che mi fa sempre pensare alle cose belle della vita. Oltre al suo sguardo, il suo corpo minuto e fragile mi mandano in bestia. È una persona troppo speciale. Io invece sono più grande di lui, sia fisicamente che d’età, abbiamo 10 anni di differenza ma questo non ci spaventa. Anche se lui ha solo vent’anni ha un carattere da vero uomo e molto maturo, molto di più di altri ragazzi della sua età. Frequenta l’università ed è molto ligio nel suo studio, però per accompagnarmi a Sanremo si è preso dei giorni di vacanza. Non poteva non essere presente durante la mia prima partecipazione al Festival della Canzone Italiana. Ho guardato Sanremo da quando ero piccolo e mi è sempre piaciuto.
«Siamo arrivati» dice il mio fidanzato vicino a me lasciandomi la mano.
Apro la porta della macchina che si è fermata davanti all’hotel dove alloggerò per tutta la settimana del Festival. Gli altri membri del mio staff mi vengono incontro e mi aggiornano sulle ultime novità e i piani di questa giornata. Ci sono le prove al teatro Ariston, le interviste e interviste ancora. Io guardo il mio ragazzo che si è fatto da parte e gli sorrido. Non posso sorridergli troppo quando siamo in pubblico perché la nostra storia d’amore è ancora tenuta segreta per via delle forti discriminazioni che in Italia ci sono. Dopo giorni e giorni di litigate con amici e familiari, abbiamo deciso di tenere la nostra relazione segreta. Posso dire che siamo molto bravi dato che proprio oggi festeggiamo un anno di noi.
Il mio ragazzo Mattia non ha mai amato la fama o l’interesse della gente nei sui confronti così anche lui aveva optato per tenere la nostra relazione super segreta. Cercava di accompagnarmi ovunque andassi, specie per eventi come il Festival di Sanremo ma si teneva sempre a distanza di sicurezza.
Entro nell’hotel e faccio il check-in. Dopo lo fa anche Mattia che è stato messo in una stanza diversa dalla mia ma è solo per non destare sospetti, lui dormirà stretto stretto a me per tutta la settimana. Non potrei mai fare a meno del suo corpo così liscio e bello. Io vado in camera senza aspettarlo ma dopo qualche minuto la porta della camera si apre e il suo visino spunta dalla porta. Io mi alzo dal letto mentre parlavo col mio staff e corro ad abbracciarlo. Lo abbraccio e lo stringo forte a me. Gli do un bacio dolce e tenero sulla bocca. Lui non si sottrae e le sue braccia mi cingono. Sa essere un vero cucciolo a volte.
«Lo sai che ti amo vero?» Dico a bassa voce vicino al suo orecchio.
Come risposta lui mi tira un po’ i capelli lunghi che ho. È il nostro segnale per dirci che ci amiamo.
Io sorrido e gli do un altro bacio. Passerei tutto il pomeriggio a dargli baci e a coccolarlo.
«Vieni» dico andando verso la finestra con balcone. Si vede il mare di Sanremo e tutta la costa.
Ci affacciamo e rimaniamo rapiti da quella vista così bella. Io lo abbraccio e lo bacio davanti alla vista del mare che non finisce mai. Si perde verso l’infinito del nostro sguardo.
Il nostro momento non dura molto perché ci sono già le prove da fare nel teatro Ariston. Lo lascio lì da solo e gli consiglio di fare un giro per la città in festa per l’inizio del Festival. Io scappo dalla stanza d’albergo per andare a fare le prove ma lui rimane davanti alla finestra a contemplare quell’infinito mare che ha davanti.
Al teatro Ariston il tempo passa veloce e le prove vanno benissimo. Poter essere qui a cantare le mie canzoni è una emozione indescrivibile ma la vera fortuna di questa avventura è poter dire di aver qualcuno come Mattia al mio fianco. Ed è bellissimo poter dedicare la mia canzone di Sanremo al mio ragazzo che mi sta vicino e che mi supporta in ogni mia decisione. Nonostante la sua età mi sa anche tenere testa e questa è una cosa bella.
Dopo le prove generali vado a fare qualche intervista cercando di spiegare il significato della mia canzone senza rivelare il mio amore per Mattia.
Tornato in camera di sera vedo Mattia seduto su letto con un libro in mano.
«Ti sei fatto un giro per la città?» Chiedo.
Lui posa il libro sul letto e mi guarda con il suo classico sorriso che mi scioglie. Cosa avrò mai fatto per potermi meritare quel ragazzo.
«Sì, la città è bellissima e l’atmosfera è stupenda. Ho parlato con alcuni e ti danno come favorito» dice lui con piccolo sorrisetto.
«Ah sì?» Chiedo io sapendo già la sua risposta.
Lui fa un cenno di sì con la testa. Io mi faccio vicino e gli spettino quei capelli neri già spettinati. Mi avvicino a lui ancora un po’ e lo bacio. Un bacio morbido ma appassionante allo stesso tempo. La sua lingua entra nella mia bocca e cerca la mia lingua. Insieme danzano mentre posso assaporarlo. Sento un gusto amaro alcolico.
«Sei andato a fare un aperitivo?» Chiedo facendogli il solletico.
Lui tra gli scatti per via del solletico e le risate dice: «Sì, siamo a Sanremo no?»
Io mi butto sul letto sopra di lui e lo bacio ovunque. Lui si ferma e si fa baciare quel corpo glabro e stupendo che ha. Con un gesto veloce gli tolgo la maglietta e rimane a petto nudo. Vederlo così sul letto bianco è una cosa che mi manda fuori di testa. I suoi capezzoli sono duri e rosei. Ne prendo un in mano e lui geme forte. Io lo bacio forte e gli stringo il capezzolo. Lui geme e urla allo stesso tempo.
I mie baci si spostano dalla sua bocca passando per il collo e il petto e arrivando ai suoi pantaloni che mi sbarrano la strada. Con due dita glieli slaccio e abbasso la zip. Il suo odore di maschio esce dalla patta aperta e io me lo gusto tutto annusando profondamente. Ha dei boxer bianchi e sento che è già eccitato tanto che vedo la sua cappella attraverso il tessuto delle mutande. Mi precipito su quel tessuto e con la bocca faccio il contorno del suo pisello partendo dalla cappella e scendendo fino alla base dell’asta e passo a quello che amo di più: le sue palle. Lui ha le palle più belle del mondo.
Con un strattone gli tolgo le mutande e Mattia rimane nudo. È di una bellezza sovrumana come una bambola di porcellana. Si può essere così belli e graziosi? Il suo pisello è vero l’alto e scappellato. Ha un bel pisello di 18 centimetri. Il pube è depilato ma le sue palle enormi (sì ha delle palle molto grosse) sono piene zeppe di peli neri e ricci. Per sua volontà non vuole rasarle e non ho mai capito il motivo. Vedere il suo corpo senza peli e vedere in mezzo alle gambe le sue palle pelosissime (quasi più delle mie) mi fa eccitare ancora di più. Mi fiondo su quelle palle meravigliose e annuso profondamente. Il suo odore è magnifico. Avere le palle pelose permette al sudore di essere intrappolato tra i peli e l’odore è molto più forte. Mamma mia che odore che ha questo ragazzo! Mi manda fuori di testa.
Prendo una palla con la mano e la metto in bocca dopo averla coccolata un po’. Il suo sapore è ancora più buono. Me la gusto per bene prima di risputarla e passare all’altra. La sua erezione è durissima e con la mano la sego mentre ho ancora una sua palla nella bocca. Finito di succhiare quella bontà passo al suo bel pisello. Lo round in bocca e lo succhio tutto fino alla base. Lui geme forte stingendo i cuscini del letto.
«Sì sì, di più, succhia» mi dice gemendo.
Io succhio forte e sento il suo corpo irrigidirsi sotto il mio. Ma ora è vento anche il mio turno. Tolgo il suo pisello dalla mia bocca e mi spoglio io. Tolgo la maglietta bianca, i pantaloni di pelle e i boxer neri. Rimango davanti a lui completamente nudo col mio pisello di 20 centimetri in erezione e pronto all’azione. Non posso dirgli niente che la sua mano è già sula mia asta. Mi sta già segando forte mentre mi succhia le palle come avevo fatto io con lui. Io non ho le palle pelose come le sue ma non sono rasato a zero. Sento la sua lingua passare sullo scroto e poi giocare con una palla prima di passare all’altra. Io vorrei già sborrare ma so che mi devo trattenere per il momento.
Mi prende il pisello in bocca e succhia come se non ci fosse un domani. Lo succhia con molta sfoga. Di solito non è così animalesco ma forse questa città sta tirando fuori il lato più maiale, cosa che io gradisco ovviamente. Mi piace vederlo in mezzo alle mie gambe con il mio pisello in bocca. Lo succhia assaporandolo tutto e riesce a prenderlo tutto nonostante la sua bocca piccolina. Mi piace troppo questa situazione ma io voglio scoparmi Mattia molto forte.
«Devo scoparti» dico ansimando e sentendo di avere già la schiena tutta sudata.
Lui non dice nulla ma lascia cadere il mio pisello dalla sua bocca. Mi bacia la cappella e mi fa un occhiolino prima di mettersi a quattro zampe davanti a me mostrandomi il suo bel buchetto e le sue palle pelose che penzolano. Sorrido nel vedere il mio ragazzo essere a mia completa disposizione. Mi allungo e prendo i preservativi dal comodino dell’hotel.
Me ne metto uno e mi avvicino a lui e al suo sedere. Mi sputo sulla mano e la passo sul suo buco già bello aperto. Non c’è bisogno di aprirlo di più, ci penserà il mio pisello per quello. Posiziono la mia cappella vicino all’entrata e con un colpo di reni entra tutto dentro. Mattia tira un piccolo urlo ma oramai è abituato, sa che a me piace così quando scopiamo. Una volta dentro lo faccio abituare quei pochi secondi e poi inizio a pompare dentro di lui il mio bel pisello. Il letto inizia a muoversi per i colpi e so che nella stanza vicino stanno sentendo tutto ma menomale che è la stanza di un membro del mio staff. Il letto sbatte contro il muro mentre le mie palle sbattono contro il culo di Mattia chino in avanti come prima. Con forza entro ed esco dal suo sedere così bello accogliente. Guardo verso il basso e vedo la mia asta nascondersi dentro il suo sedere per uscire a intermittenza.
Ansimiamo entrambi. La mia pelle è lucida per il sudore ma non fermo il ritmo. Voglio scoparlo per bene. Voglio godere con lui in questa città prima del grande giorno. Il suo sedere si apre ad ogni entrata.
«Ti devo vedere» dico fermandomi.
Lui si sposta in avanti e il pisello esce dal suo sedere. Si sdraia sulla schiena sul letto e mi sorride. I suoi occhi sono così belli che potrei guardarli per sempre. Riposiziono il mio pisello vicino all’entrata del suo sedere e con un colpo di reni sono nuovamente dentro. Lui non fa neanche una smorfia ma sorride per l’eccitazione. Vedere il suo volto mentre lo scopo con forza è la cosa più bella che possa succedere. Entro ed esco velocemente. Il suo volto cambia espressione e vedo la vera eccitazione di un uomo.
Con una mano raggiunge il suo pisello e si fa una piccola sega prima di sborrare sul suo addome. Non riesco a reggere questa visione stupenda. Esco dal suo sedere e mi tolgo il preservativo gettandolo per terra. Mi prendo il pene in mano e sborro sul suo addome anche io dopo solo qualche colpo di sega. Cazzo quanto mi eccita questo ragazzo.
I suoi occhi sono dentro ai miei e io guardo quel musetto così bello che mi fa impazzire. Rimaniamo abbracciati per tutta la notte. Fuori dalla finestra si sente il mare e le canzoni del Festival di Sanremo che la gente canta a squarciagola camminando per le strade della città. La notte ci culla fino a farci sprofondare nel sonno più bello.
***
Il giorno dopo mi trovo nel backstage del teatro Ariston di Sanremo e la diretta è già iniziata. Il pubblico in sala è molto carico e pretende il meglio dagli artisti. Io mi regolo gli auricolari e aspetto che la presentatrice mi chiami. Una volta fatto il mio nome sbuco dall’ombra e mi avvicino alla scala. Con passo sicuro scendo quelle scale che tutti temono e mi reco al centro del palco. Saluto la conduttrice con un cenno del palco e guardo davanti a me il pubblico del Festival.
Le luci si spengono e l’unica cosa che vedo è la scritta “Sanremo” davanti a me, e l’unica cosa che penso è:
Mattia questa canzone è per te.
Inizio a cantare.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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